venerdì 20 dicembre 2013

martedì 10 dicembre 2013

Un grazie di cuore va a SIRBU MIHAI ALexandru III C Complimenti .....bellissimo......
BUON NATALE da Banica Robert, Di Puorto Maria Rosaria, Iavarone Laura, Miresse Anna, Orabona Davide Nicola, Puzzi Martina, Ruggieri Marco e Suslov Vladyslov 1 D

mercoledì 4 dicembre 2013

"SALVO D'ACQUISTO - EROE NAZIONALE - ".flv



                    Un video che ricorda il carabiniere Salvo d'Acquisto per tutte le terze......


domenica 1 dicembre 2013

Questo file.....mi ricarica:::))))
Sono riuscita ad inserirlo..... Cosa ne pensate? Carino è???









30/11/2013

Mappa Concettuale sulle Beatitudini

lavoro eseguito da Pedana Viola e Irene Sangermano classe III E
Grazie ragazze::))





giovedì 28 novembre 2013



28/11/2013

Un grazie di cuore a Di Puorto Maria Rosaria  della classe I D





mercoledì 27 novembre 2013

27/11/2013

Gli alunni dell'I.C. "Villa Literno" partecipano al progetto diocesano:  
Festa dei popoli: 
"Ritmi e passi delMondo"

Prima consegna del progetto:  Realizzazione di "mani" colorate recanti un pensiero sulla fratellanza tra i diversi popoli realizzate su cartoncino, da appendere con l'aiuto di delegazioni di studenti sull'"Albero della Fratellanza"  allestito nella  Cattedrale di Aversa


Grazie a tutti i miei alunni




martedì 19 novembre 2013



Ringrazio tutti coloro che si sono impegnati con amore nelle attività da me proposte.....

Un grazie particolare a  RUSSO NICOLA, DIANA GIUSEPPE, PAGANO VINCENZO III F

A breve pubblicherò gli altri lavori.......





mercoledì 13 novembre 2013

lunedì 11 novembre 2013



"Noi (Missionarie della carità) pensiamo che non sia una perdita di tempo spendere tutta la nostra vita proprio nel nutrire gli affamati, nel vestire chi è nudo, nel prendersi cura dei malati, nel dare una casa  a chi è senza casa, nell'insegnare agli ignoranti, nell'amare chi non è amato, nel volere chi non è voluto, poiché Gesù ha detto: "L'avete fatto a me" MADRE TERESA di CALCUTTA












"L'uomo vive liberamente soltanto quando è pronto a morire, se necessario, per mano di suo fratello, mai ad ucciderlo. Ogni delitto o altra offesa commessa o inflitta ad altri, non importa per quale causa, è un crimine contro l'umanità". "La non violenza è il fine di tutte le religioni". "Se il mondo vorrà la pace, il solo mezzo per quel fine è la non violenza e nient'altro" GANDHI





PER AMORE DEL MIO POPOLO NON TACERO': NEL RICORDO DI DON PEPPE DIANA
                                                                

Era il 19  Marzo del 1994, il prete di Casal di Principe veniva ucciso, nel giorno del suo onomastico, mentre si preparava a celebrare le messa




CASAL DI PRINCIPE - La mattina del 19 marzo del 1994 don Peppino era nella chiesa di San Nicola, a Casal di Principe. Era il suo onomastico. Non si era ancora vestito con gli abiti talari, stava nella sala riunioni vicino allo studio. Entrarono in chiesa, senza far rimbombare i passi nella navata, non vedendo un uomo vestito da prete, titubarono. 

"Chi è Don Peppino?" 

"Sono io..." 

Poi gli puntarono la pistola semiautomatica in faccia. Cinque colpi: due lo colpirono al volto, gli altri bucarono la testa, il collo e la mano. Don Peppino Diana aveva 36 anni. Dopo la sua morte si tentò in ogni modo di infangarlo. Accuse inverosimili, risibili, per non farne un martire, non diffondere i suoi scritti, non mostrarlo come vittima della camorra ma come un soldato dei clan. Appena muori in terra di camorra, l'innocenza è un'ipotesi lontana, l'ultima possibile. Sei colpevole sino a prova contraria.

Lo scritto più noto di don Peppe Diana è la lettera 'Per amore del mio popolo non tacerò', un documento diffuso a Natale del '91 in tutte le chiese di Casal di Principe e della zona aversana insieme ai parroci della foranìa di Casal di Principe, un manifesto dell'impegno contro il sistema criminale:

"Siamo preoccupati. Assistiamo impotenti al dolore di tante famiglie che vedono i loro figli finire miseramente vittime o mandanti delle organizzazioni della camorra. Come battezzati in Cristo, come pastori della Forania di Casal di Principe ci sentiamo investiti in pieno della nostra responsabilità di essere 'segno di contraddizione'. Coscienti che come chiesa dobbiamo educare con la parola e la testimonianza di vita alla prima beatitudine del Vangelo che è la povertà, come distacco dalla ricerca del superfluo, da ogni ambiguo compromesso o ingiusto privilegio, come servizio sino al dono di sé, come esperienza generosamente vissuta di solidarietà".

La Camorra. La Camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana. I camorristi impongono con la violenza, armi in pugno, regole inaccettabili: estorsioni che hanno visto le nostre zone diventare sempre più aree sussidiate, assistite senza alcuna autonoma capacità di sviluppo; tangenti al venti per cento e oltre sui lavori edili, che scoraggerebbero l'imprenditore più temerario; traffici illeciti per l'acquisto e lo spaccio delle sostanze stupefacenti il cui uso produce a schiere giovani emarginati, e manovalanza a disposizione delle organizzazioni criminali; scontri tra diverse fazioni che si abbattono come veri flagelli devastatori sulle famiglie delle nostre zone; esempi negativi per tutta la fascia adolescenziale della popolazione, veri e propri laboratori di violenza e del crimine organizzato.

Precise responsabilità politiche. È oramai chiaro che il disfacimento delle istituzioni civili ha consentito l'infiltrazione del potere camorristico a tutti i livelli. La Camorra riempie un vuoto di potere dello Stato che nelle amministrazioni periferiche è caratterizzato da corruzione, lungaggini e favoritismi. La Camorra rappresenta uno Stato deviante parallelo rispetto a quello ufficiale, privo però di burocrazia e d'intermediari che sono la piaga dello Stato legale. L'inefficienza delle politiche occupazionali, della sanità, ecc; non possono che creare sfiducia negli abitanti dei nostri paesi; un preoccupato senso di rischio che si va facendo più forte ogni giorno che passa, l'inadeguata tutela dei legittimi interessi e diritti dei liberi cittadini; le carenze anche della nostra azione pastorale ci devono convincere che l'Azione di tutta la Chiesa deve farsi più tagliente e meno neutrale per permettere alle parrocchie di riscoprire quegli spazi per una “ministerialità” di liberazione, di promozione umana e di servizio. Forse le nostre comunità avranno bisogno di nuovi modelli di comportamento: certamente di realtà, di testimonianze, di esempi, per essere credibili.

Impegno dei cristiani. Il nostro impegno profetico di denuncia non deve e non può venire meno. Dio ci chiama ad essere profeti. Coscienti che 'il nostro aiuto è nel nome del Signore' come credenti in Gesù Cristo il quale 'al finir della notte si ritirava sul monte a pregare' riaffermiamo il valore anticipatorio della Preghiera che è la fonte della nostra Speranza.

Appello. Le nostre 'Chiese hanno, oggi, urgente bisogno di indicazioni articolate per impostare coraggiosi piani pastorali, aderenti alla nuova realtà; in particolare dovranno farsi promotrici di serie analisi sul piano culturale, politico ed economico coinvolgendo in ciò gli intellettuali finora troppo assenti da queste piaghe'. Ai preti nostri pastori e confratelli chiediamo di parlare chiaro nelle omelie ed in tutte quelle occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa. Alla Chiesa che non rinunci al suo ruolo 'profetico' affinché gli strumenti della denuncia e dell'annuncio si concretizzino nella capacità di produrre nuova coscienza nel segno della giustizia, della solidarietà, dei valori etici e civili (Lam. 3,17-26). Tra qualche anno, non vorremmo batterci il petto colpevoli e dire con Geremia 'Siamo rimasti lontani dalla pace… abbiamo dimenticato il benessere… La continua esperienza del nostro incerto vagare, in alto ed in basso,… dal nostro penoso disorientamento circa quello che bisogna decidere e fare… sono come assenzio e veleno".





Il nostro Don Peppino in immagini di repertorio. Nel video un'intervista alla madre ed a persone a lui vicine.

venerdì 8 novembre 2013


Il giovane Pier Giorgio Frassati


Leggendo le lettere di Pier Giorgio si rimane colpiti dall'acuta analisi che sapeva fare:"La fede datami dal Battesimo mi suggerisce con voce sicura: "Da te solo non farai nulla ma se avrai Dio al centro di ogni tua azione allora ariverai fino alla fine". La sua vita era un segno per tanti: rendeva attraente ed amabile il cristianesimo. Ecco la testimonianza di una sua amica: "Ricordo che una sera, passando davanti alla chiesa della SS.Trinità, dopo il suo consueto segno di croce gli feci osservare che queste manifestazioni di fede potevano un giorno o l'altro essere causa di guai, imperando allora un regime totalitario".Quando Dio è con noi si deve avere paura di nulla", mi rispose. E allora essere considerati religiosi o peggio cattolici, richiedeva coraggio". Di ritorno dalle più stancanti camminate in montagna, mentre i suoi amici si recavano al bar, lui prima passava in chiesa. Un giorno un amico gli disse:" Che fai pier Giorgio, sei diventato bigotto?" E lui, deciso: "No, sono rimasto cristiano".

(Liberamente tratto da P.Soldi, Verso l'assoluto. Pier Giorgio Frassati, Gribaudi)







Se tu fossi....un giornalista
Come racconteresti la vicenda di Pier Giorgio Frassati? 
Dillo con un articolo!

In riferimento alla lezione di oggi.....

Ora lo sai.....
^^ Dove e quando è nato Pier Giorgio Frassati?
^^Quali sono le caratteristiche personali di Pier Giorgio?
^^Per quale motivo Pier Giorgio si ammala e muore?

Ora scrivi....

^^Quali erano il segreto e la forza di Pier Giorgio Frassati......

BUON   LAVORO

sabato 2 novembre 2013

Da lunedì si riprende, buon studio......




Conoscere Papa Francesco 
Per tutti i miei alunni della classe III E e III F ,
Gli alunni della III F troveranno la scheda di approfondimento a pag 20-21 del testo: "Emmaus"
Gli alunni della classe III E approfondiranno dal post che ho inserito.....
Spero che sia di vostro gradimento, buona lettura:::)))))
e se vi va inserite qualche commento.......

L'ADOLESCENZA NELL'ARTE




LA GIOVANE ACROBATA

Quest'opera di Chagall, raffigura l'acrobata nel suo fragile equilibrio. La tela, pertanto, rappresenta molto bene la fragilità in cui si trova a vivere l'adolescente: in un equilibrio precario sempre bisognoso d'aiuto.



LA COLAZIONE NELL'ATELIER




Questo dipinto di Manet raffigura una stanza con una tavola imbandita circondata da tre personaggi, dove spicca la figura di un ragazzo in primo piano, con il suo viso in piena luce. Sul tavolo e lungo il lato sinistro della tela sono collocati i vari elementi di "natura morta": stoviglie, un elmo del Seicento e due spade moresche, un ficus in un vaso di ceramica. Sembra quasi un quadretto attuale di famiglia, dove il figlio adolescente gira le spalle ai genitori pensando ai suoi problemi.


LA DONNA

Sullo sfondo una donna con la brocca in mano, si sofferma a guardare il ragazzo che gli gira le spalle. Il suo sguardo ricorda quello preoccupato di una madre verso il figlio adolescente, magari ribelle, che sta crescendo e vuole fare da solo.

L'UOMO

L'uomo a destra rimane tranquillo seduto a tavola, mentre fuma un sigaro. La sua apparente indifferenza assomiglia alla sicura e paziente vigilanza di un padre verso il figlio adolescente, che aspira alla sua libertà.

IL RAGAZZO

Il ragazzo in primo piano è Leon, il figlio di Manet. E' lui il protagonista del dipinto che, con lo sguardo fisso nel vuoto, crea negli altri personggi un atteggiamento di attesa. Egli, ritratto con lo sguardo fiero, quasi attezzoso, ricorda bene l'atteggiamento di molti adolescenti che, proiettati verso il futuro, cercano la loro autonomia di pensiero e di azione, allentando il rapporto di dialogo con i genitori o con gli adulti in genere.


Le opere della misericordia di Caravaggio nella chiesa Pio Monte della Misericordia a Napoli